Newsletter n. 14 - novembre 2021


“Una così bella proposta (di rilevare insieme al cugino Bartolo un filatoio il cui erede, giovane scapestrato, era smanioso di vendere per poter impiegare il ricevuto in consumazioni improduttive), tranciò i dubbi economici di Renzo che si risolvette subito per l’industria e disse di sì…
Gli affari andavan d’incanto: sul principio ci fu un po’ d’incaglio, per la scarsezza de’ lavoranti e per lo sviamento e le pretensioni de’ pochi che eran rimasti. Furon pubblicati editti che limitavano le paghe degli operai; malgrado quest’aiuto, le cose si rincamminarono, perché alla fine bisogna che si rincamminino. Arrivò da Venezia un altro editto, un po’ più ragionevole: esenzione, per dieci anni, da ogni carico reale e personale ai forestieri che venissero a abitare in quello stato. Per i nostri fu una nuova cuccagna”.

 Alessandro Manzoni, I promessi sposi, Cap. XXXVIII. 
Dopo la peste Renzo si sposa e diventa piccolo imprenditore

Primo Piano

Il mondo che cambia e che è cambiato

Molti si dimostrano sorpresi dalla intensità della ripresa produttiva dell’industria italiana. Sorpreso non sono io se è vero che il 6 aprile 2020 scrivevo (1):

“La struttura imprenditoriale italiana (in primo luogo quella manifatturiera ma anche quella della filiera agricola strettamente legata alla qualità della ristorazione e di quella dei fondamentali servizi turistici e culturali) è la nostra forza e la nostra speranza. L’intellighenzia economica italiana continua a dare dimostrazioni di non conoscere questa realtà e quindi a sfornare provvedimenti che solo casualmente possono essere corretti… La categoria delle medie imprese, tradizionalmente e confusamente compresa nella categoria delle PMI rappresenta L’ATTUALE ARCHITRAVE della nostra economia produttiva. In generale è composta da imprese bene organizzate, bene guidate, sufficientemente capitalizzate, con risultati positivi, operanti su base internazionale. Descriverle, come fanno tanti commentatori superficiali, soprattutto televisivi, come una armata Brancaleone allo sbando e a rischio di morire da Coronavirus, è una pericolosa stupidaggine”.

Questo scrivevo il 6 aprile 2020 e quindi nessuna sorpresa per la vivacità della resilienza e della ripresa produttiva. Ma altra cosa ben più complessa è individuare le nuove vie da intraprendere, le nuove opportunità (è grazie alla peste che Renzo Tramaglino diventa imprenditore), i nuovi pericoli, le innovazioni non solo tecniche ma culturali, morali e sociali da realizzare. 

Al di là del tunnel non c’è più la vallata conosciuta, ma c’è una vallata nuova e sconosciuta, della quale dobbiamo andare alla scoperta. E questo richiede gli sforzi di molti, una nuova capacità di ascolto, molti confiteor, molta umiltà, molta speranza.

Come disse Keynes nel discorso di commemorazione in onore di Alfred Marshall: “L’economista deve studiare il presente alla luce del passato e in vista dell’avvenire. Nessuna parte della natura e delle istituzioni dell’uomo deve essere fuori dal suo sguardo”. E sono parole che sembrano straordinariamente simili a quelle che un imprenditore -scrittore, come il grande Benedetto Cotrugli, rivolse circa 600 anni prima, di cui all’articolo che segue.

Io ho cercato di dare un mio contributo alla scoperta della nuova vallata con una relazione che ho tenuto a Mirandola (Modena) il 19 maggio 2021, dal titolo. “Il cigno nero è arrivato per davvero, ma c’è anche del buono nella sua bisaccia” ripresa nella nostra Newsletter 12 dove si mettevano in evidenza i 7 grandi pericoli che corriamo e che dobbiamo assolutamente evitare, come Paese ma anche come cittadini ed operatori economici.

Possiamo fare carico solo a Draghi di una realtà così problematica che ha radici profonde e lontane? Non possiamo pretendere che Draghi sia diverso da quello che è. Non possiamo chiedergli di non essere un banchiere, di non essere un liberale, di diventare un partitante, non possiamo addebitargli di non avere dietro di sé una massa di accattoni da alimentare con posti di lavoro immeritati e con tangenti, di non essere europeista e di non sostenere l’euro. 

Draghi ha dimostrato in varie occasioni decisive, come nella sua formidabile e coraggiosa sfida ai falchi della Banca Centrale tedesca e contro la speculazione finanziaria internazionale che, rispondendo alla chiamata dei nanerottoli sovranisti europei, stava per scardinare l’euro, di essere non solo un bravo banchiere ma un grande politico, anche se di una pasta ben diversa da quella dei nostri partitanti che ci avevano portato a pochi passi dalla catastrofe. 

Per ora possiamo accontentarci. Ma certamente non possiamo pensare che sia lui da solo a risanare tutte le piaghe bibliche italiane. 

Per fare questo ci vuole un grande impegno di tutta la parte responsabile degli italiani, in tutte le sue articolazioni, in tutti i suoi soggetti intermedi, comprese le organizzazioni dei partiti, ove ci fossero. Oltre a mettere in sicurezza il piano Next Generation, a porre su una base seria il piano di vaccinazioni e, forse, ad avviare qualche importante riforma, il governo Draghi ci garantisce un po’ di tempo, diciamo un paio d’anni, per sistemare un po’ la sgangherata politica italiana.

È una nuova conferma di quanto scrive Vasco Pratolini in chiusura del suo romanzo più famoso, “Cronache di poveri amanti”: “gli italiani non lo sanno ma la loro dote migliore è quella di essere capaci di ricominciare sempre da capo”.

In questa ricostruzione morale, culturale, sociale, politica il ruolo del pensiero cristiano e cattolico ha una responsabilità più grande di sempre, non inferiore a quella che ebbe nell’immediato dopoguerra con il grande De Gasperi, quando a Brescia l’alpino padre Marcolini, insegnò a tutti noi cosa vuol dire ricostruire sia fisicamente che moralmente che socialmente.

La dottrina sociale della Chiesa ci aiuta ad individuare i cardini di un buon sviluppo oggi (2):

  • rispetto dell’economia e del valore dell’uomo produttore ma rifiuto dell’economicismo, della riduzione dell’uomo alla pura economia (il mercato è utile e va rispettano ma, come dice la Centesimus Annus, vi sono cose che non si possono né si debbono né vendere né comprare);
  • rispetto della persona come centro di ogni disegno di effettivo sviluppo; 
  • rifiuto assoluto del collettivismo, ed, invece, valorizzazione e diffusione della proprietà individuale come strumento di tutela della persona ed in questa definizione è implicita anche la valorizzazione del ruolo dei mercati finanziari che hanno appunto la grande funzione di rendere mobile la proprietà individuale;
  • attenzione ai poveri ed ai deboli sulla base di schemi di solidarietà attiva e responsabile con l’obiettivo di aiutarli ad uscire dalla povertà cioè, in primo luogo, dalla esclusione dai diritti (attenzione, dunque, opzione per i poveri ma non per la povertà); 
  • rispetto e tutela delle società intermedie, soggetti originari, anteriori e fondanti dello Stato, che danno delega allo stesso per certi comparti e non ricevono delega dallo stesso, in una rigorosa applicazione del fecondo principio di sussidiarietà.

Nel 2001 scrivevo (3): “I tempi nuovi sono complessissimi. La società, l’economia, la scienza, la tecnica, contemporanee sono difficilissimi da conoscere, da capire, da gestire, da vivere. Le letture superficiali, fondamentaliste e antiscientifiche di certi movimenti terzomondisti, ambientalisti e antiglobalisti, sono pericolose e dannose. Ed io spero che i movimenti di matrice religiosa (che devono avere tra i loro obiettivi principali quello di far crescere la responsabilità personale e sociale) prendano le distanze da queste fughe nella irresponsabilità e nel fondamentalismo. Le potenzialità di sviluppo positive sono, invero, elevate come non mai. Potenzialità economiche, ma anche di convivenza. Alti però, sono anche i rischi. E’ dunque essenziale avere ed esercitare un alto tasso di responsabilità personale e sociale”.

Dopo di allora sono avvenuti eventi importanti, sui quali dobbiamo riflettere, ed in funzione dei quali dobbiamo schierarci. 

Le riflessioni che facevo nel marzo 2001 sono superate da questi eventi? Mi sembra di no. Anzi, sotto certi aspetti, esse mi sembrano preveggenti ed ancora più importanti. Ma certamente devono essere arricchite, approfondite, integrate alla luce degli eventi successivi e questo è il nostro compito.

Tra questi a me sembra che un punto centrale sia che le crisi di diversa natura, che si susseguono dal 2001, evidenziano la pochezza del pensiero economico dominante. Sul piano del pensiero economico ci troviamo nel deserto. 

Tra le tante scuole polverizzate dalle crisi vi è certamente la crisi della scuola di Chicago, con i suoi dodici premi Nobel, se è vero che uno dei suoi più illustri esponenti, giudice, giurista, economista, Richard Posner sostenne, insieme al suo amico Gary Becker, premio Nobel sui temi dello sviluppo, che il termine Scuola di Chicago andrebbe abolito perché la Scuola ha fallito sui temi centrali: “gli economisti sono stati messi KO da un diretto al mento e non c’è volontà di dare una lettura seria su cosa ha provocato la crisi”.

Il pensiero sociale ed economico della DSC, invece, è uno dei pochi che non solo resiste alle intemperie dei tempi ma si dimostra capace di indicare principi e vie della ricostruzione.

I temi che richiedono un rinnovamento del pensiero economico, come premessa di un mutamento dell'attività e del sistema economico internazionale sono tanti e importanti:

  • la crisi finanziaria mondiale che è lungi dall'essere superata;
  • la recessione accelerata ma non creata dal Coronavirus;
  • la crisi della globalizzazione all'americana
  • la assoluta necessità di favorire una parziale trasformazione dell'economia della produzione e dei consumi verso quella che. chiamiamo "green economy", il che richiede non solo giganteschi investimenti, ma mutamenti politico-ambientali importanti;
  • la necessità di guidare l'applicazione delle nuove tecnologie in modo tale che diventino una benedizione per l'attività umana in senso integrale e non lo spauracchio della disoccupa-zione, come seppe fare l'America, nell'immediato dopo¬guerra, con la fondamentale legge datata 20 febbraio 1946, chiamata "Employment Act of 1946" che mise il tema dell'occupazione al centro dei programmi di governo e del pensiero economico, compreso quello degli economisti, e con la collaborazione di tutte le forze produttive;
  • ed infine c’è da reagire all’immobilismo dei grandi interessi che impediscono l’evoluzione del pensiero economico.

Tutti questi grandi temi dell’oggi e del domani devono basarsi su fondamenta forti e solide, che abbiano dimostrato di saper resistere alle bufere dei tempi, fondamenta umanistiche ed umane. 

Personalmente io trovo queste fondamenta nei principi fondamentali della DSC e considero l’enciclica “Laudato Sii” il documento di politica economica più importante per impostare UNA VERA RICOSTRUZIONE. Lo dico da laico e da modesto cultore dei temi comuni e non da aspirante cristiano. Qui trovo quel pensiero forte del quale abbiamo bisogno per la ricostruzione, per alimentare la speranza cristiana.

Questo scritto è tratto dalla relazione di Marco Vitale al Convegno UCID Brescia e Bergamo dell’11 ottobre 2021 presso la Sala Beretta di Confindustria Brescia e scaricabile nella sua versione integrale a questo link.
 

  1. Ora in: Al di là del tunnel, Tarantola editore, giugno 2020
  2. Da: Marco Vitale - America, Punto e a Capo - Libri Scheiwiller, 2002 (pagg. 117-118-119)
  3. Vedi nota 2

 

Gli elementi di attualità di Benedetto Cotrugli

Benedetto Cotrugli (1416-1469) fu un mercante Ragusano che nel 1458, a Napoli, scrisse il “Libro de l’arte della mercatura”, forse il primo volume dedicato all’impresa e all’imprenditore.
Ignorato per 600 anni fino al 1990, il libro fu poi successivamente pubblicato in edizione critica dall’Università Cà Foscari di Venezia e attualmente sono in corso traduzioni in numerose lingue.
In questo libro si ritrovano moltissime chiavi di interpretazione del nostro tempo, tra cui l’idea dell’impresa (e dell’imprenditore) responsabile, oggi tema di grande attualità con le Società Benefit e le B Corp (di cui parliamo nella rubrica “Da non perdere”).
Riportiamo di seguito 11 spunti di attualità che Fabio Sattin, Presidente e Fondatore di Private Equity Partners, ha ricavato dalla lettura del libro di Cotrugli.

  1. ORGOGLIO DELLA PROFESSIONE (per noi utile per la definizione del concetto d’impresa)
    Mercatura è arte o vera disciplina intra persone ligiptime giustamente ordinata in cose mercantili, per conservazione dell'humana generation, con ispernanza niente di meno di guadagno.
  2. ETICA NEGLI AFFARI E NELLA VITA (ETHOS)
    Lo fine ultimo (della mercatura) e' acquistare con honore. Debba essere homo da ben, composta mente, integro et saldo et stimando in grande dignità le sue parole et summa integrità la sua promessa, la quale non debbe essere diminuita nella sua obligatione...come si narra di Cosimo de Medici...
  3. MERITOCRAZIA/RICAMBIO GENERAZIONALE/PRATICA LONTANO DA CASA
    Bisogna bene considerar che nella età puerile della persona che tu vuoi volgere a tale exercitio (di mercatura), a quello ch'ella è naturalmente inclinata, et havere notitia di tale inclinazione et d'avere singulare consideratione nella età puerile non depravata di chi exerciti si diletta et a che naturalmente trascorre. Et s'egli è di natura vivo et buono aspecto et egregia indole, et non sia troppo vario ne vagabundo...che noi troviam tale inclinatione in tali nostri figli o congiunti, dobbiamo volgere e non dobbiamo pigliare la contesa con la natura per volerla vincere. Fa che al tuo figliolo non lasci maneggiare danari fino che cognoscha che cosa è il danaro et quanto vale, et con quanta fatica si guadagna. (sulla esperienza fuori dalla famiglia): "mancando del favore et baldanza paterna, trovandoisi nelle altrui case et paesi, si avezzassero ad esser meno insolenti, anzi più rispettosi et modesti".
  4. PROFESSIONALITA' (Cultura Generale, Preparazione Tecnica, Partita Doppia)
    ..perchè volendo constituire lo mercante perfecto et computo mi bisognerebbe fare uno homo universalissimo, compiuto et dotato d'ogni facutà perchè possa intendere e comparire con ogni generationi di homeni. Ricordarsi delle cose passate, considerare le presenti, provedere le future.. Et perchè lo mercante è univesalissima persona et a cui vengono a mano diverse generationi et conditioni di homini più che altra genetione di gente, il perchè oltre ale arti liberali, ciò grammatica, loyca et retorica, che lui sappia altre scientie, le quali si imparano più per pratica che per altra via...che non nuoce al mercante sapere philosophia, per sapere cognoscere le cose naturali et nature delli homini...ne l'essere loico per sapere discernere il vero dal falso et confondere li falsi argumenti e silogismi....Et non solamente dee avere dextrezza dello scrivere, anche dello havere l'ordine in modo che debba ordinare le scripture...lo mecante non si debbe confidare nella memoria. Del'ordine di tenere le scripture: Et così ogni partita che si scrive in libro debbe essere scripta due volte, una volta facciendo debitore colui che dè dare, l'alra volta facciendo creditore colui che dè avere. Ogni partita debbe havere scriptura da ambedue i lati del foglio, cioè la banda dextra dello libro dè dare, et dalla sinistra lo dè avere, et in ogni partita debbe dire quando, quanto ed a chui et perchè: quando, cioè il dì, quanto, cioè è la quantità del denaro; a chui, per referire, se costui dè dare, chi dee avere; et perchè, dire la cagione. Item, debbi prima scrivere et poi dare, prima ricevere et poi cancellare.
  5. CORAGGIO, ASTUZIA ED INTRAPRENDENZA RAGIONATA
    debbe essere (lo mercante) tenerario et armnonioso...debbe mezzamente osare, et quello itraprehndere armoniosamente, et confidentemente lassare la mano di Dio et della fortuna, che l'intraprendere vuole essere ragionevole. Per certo egli è di bisogno lo mercante essere fortunato non meno che il medico. L'astutia del mercante..debbe essere modertata et non offendere altrui et non lassarsi offendere, sapere intndere e speculare dove late l'inganno et la fallacia.
  6. INTERNAZIONALIZZAZIONE E DIVERSIFICAZIONE
    deve abitare, in luogo bene habitato et frequentato da mercanti et valenti homini....sforzati di habitare nei luoghi dove quelli che habitano et fanno lo excercitio mercantile avenghono a maggiore somma....che nel gran lago si pigliano li grandi pesci...et avendo la mano in molti luoghi, et saldamente et ordinatamente, mi pare non può riuscire che bene, perchè l'una ristora l'altra.
  7. RUOLO SOCIALE (mercante e cittadino)
    Sendo lo mercante più che altri universalissima persona et animale civile et domestico, nella vita activa debbe essere pieno d'urbanitate, perchè per essere mercante non debbe essere astracto da quelle cose che pertengono al vivere civile et domestico, debbe essere tucto faceto, moderato et pieno di venerazione et urbanità.
  8. ETICA DI VITA
    Ali mercanti molte cose sono prohibite le quali a molti altri sono tolerabili rispecto alla modestia, saldezza et gravità et morigerazione che debbe essere al continuo nel mercante. Non debbe essere iroso, ne vendicativo, non protervo, non opinoso, non bizarro, non ioculario, non vano, non prodigo, non bestiale, non cagnaruto o ghiottone...quelli vitii che alle volte sono ad alcuni liciti, al mercante in veruno modo nè per alcuno tempo. Lievati mattino più che li altri, et coricati tardi più delli altri.
  9. POLITICA E AFFARI
    Generalmente con nessuna corte non è conveniente al mercante impicciarsi et maxime d'avere magistrati o administrationi, perchè sono cose periculose, et quelli tali non sono di ragione da essere reputati mercanti, ma offitiali.
  10. TRASFERIMENTO DELLA CONOSCENZA
    Sogliono gli eruditi homini non tanto dellectarsi nelle factezze del corpo et della fortuna, quanto nella prestantia d'animo et della virtute, la quale consoste non solamente nell'avere experimenato molte cose, ma etiamdio di quelle che experimentate et intese hanno comendare ala etterna memoria di scripture per seminare doctrina ali posteri.
  11. CREDITI DETERIORATI - NPL (De lo modo de lo scodere)
    Deve lo mercante essere solicito ne lo scodere quando lo tempo viene e non lasare invechiare lo debito. Lo qual in sè have questa natura, che tanto più invechia l'è pigiore, et se passa l'anno dopoi del termene l'è pegio la metà, et così gradati, però che al mercante lo perdere tempo et denari lìè la medesima cosa...non lasare invechiare li debiti: o li dona o li scuodi o apacta et componi in modo che rinovelli il debito, che se a te lìè vechio, sarà nuovo a colui a chi farai la cessione. Fa in modo che li tui libri non siano richi e tu povero.

Avvertimento inflazione

Stanno aumentando i segnali di un periodo di inflazione.
Fra le varie voci che in questo periodo stanno emergendo, segnaliamo quella di Francesco Pontelli uscita sul giornale online “Nuovo Giornale Nazionale”.
Nessuno parla di inflazione, eppure c'è
Non una parola sul rischio inflazione...in un momento nel quale:

  1. all'orizzonte si prospetta una carenza di materie prime fondamentali per il nostro sistema industriale di trasformazione
  2. il combinato di una politica monetaria espansiva con una carenza di materie prime determina una esplosione dei prezzi
  3. il petrolio ha raggiunto nuovi record determinando una impennata dei prezzi dei carburanti.

Trovo incredibile che non venga utilizzata una parte delle risorse finanziarie a disposizione per diminuire le accise, In considerazione del fatto che il costo dei carburanti rappresenta il primo drive inflattivo in quanto oltre l'82% delle merci viaggia su gomma quindi ogni aumento dei costi di distribuzione viene riversato sui prodotti al bancone.

In altre parole il pericolo inflazione viene vissuto come ineluttabile ed ineludibile.

Ma forse anche come una "opportunità" in quanto permetterebbe un miglioramento meramente contabile del rapporto debito/ PIL ... tanto l'inflazione la pagheranno come sempre gli italiani con una diminuzione del potere d'acquisto e di conseguenza una riduzione dei consumi e della domanda interna.

Da un governo tecnico, per di più guidato da un tecnico, si deve pretendere molto di più ...ma veramente molto.

Nuovo Giornale Nazionale (https://www.nuovogiornalenazionale.com/)

Dal dialetto bresciano

"Se gh'è de nà, gh'è de nà!"


Tipica frase dal dialetto bresciano (se si deve andare, si deve andare) che ben rappresenta, a nostro avviso, uno dei valori più importanti del vivere civile, ma anche del fare e del gestire l’impresa: il valore della responsabilità, verso sé stessi, verso l’impresa e verso la comunità. Se una cosa va fatta si deve fare.
Questo modo di dire molto popolare ed il suo significato, è oggi di grande attualità. Ci rimanda alle nostre responsabilità nei confronti dei nostri figli e nipoti, nei confronti delle nostre comunità, del nostro Paese e, ampliando, nei confronti della terra che transitoriamente occupiamo; responsabilità nei confronti del futuro.
Questo detto ci riconduce a quanto scrisse Karl Popper nel 1983 nella sua opera “Società aperta, Universo aperto”: “Noi possiamo fare qualcosa per il futuro. Forse possiamo fare poco, ma ciò che possiamo fare, dobbiamo farlo”.


 

Notizie IN

L’italiano Giorgio Parisi insignito
del Premio Nobel per la fisica 2021

Giorgio Parisi, fisico della Sapienza Università di Roma e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e attuale vicepresidente dell'Accademia dei Lincei, è stato insignito del Premio Nobel per la Fisica 2021, insieme a Syukuro Manabe della Princeton University negli Stati Uniti e Klaus Hasselmann del Max Planck Institute for Meteorology di Amburgo, Germania.
Le ricerche di Parisi hanno riguardato aree come le particelle fondamentali, la materia condensata, la fisica statistica e i materiali disordinati. Il comitato del Nobel ha evidenziato i suoi contributi alla "scoperta dell'interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici, dalla scala atomica a quella planetaria".

Lo studio dei sistemi fisici complessi ha applicazioni che vanno dalle neuroscienze alla biologia e all'apprendimento automatico. Il comitato che assegna il Nobel per la fisica ha posto l’attenzione su un sistema complesso in particolare: il clima della Terra. "Le scoperte premiate quest'anno dimostrano che la nostra conoscenza del clima poggia su una solida base scientifica, basata su una rigorosa analisi delle osservazioni", ha dichiarato Thors Hans Hansson, presidente del comitato.

Parisi è il sesto italiano a ricevere il prestigioso riconoscimento per la fisica dopo Marconi (1909), Fermi (1938), Segrè (1959), Rubbia (1984), Giacconi (2002), a testimonianza della grande scuola italiana nel campo della fisica.

L’Italia ha avuto un solo Nobel per l’economia (Modigliani). 

Avessimo avuto sei Nobel italiani per l’economia…

Notizie OUT

Draghi e il PNRR non bastano:
il mercato vuole vedere cambiare anche gli italiani

Dalla relazione sulla lotta alla corruzione della Commissione Europea del 2014 emerge che in Italia il costo della rete ferroviaria ad alta velocità è da 4 a 9 volte maggiore rispetto a Spagna, Francia e Paesi Bassi, proprio a causa della corruzione.
Il commento è di Ken Fisher, Presidente esecutivo di Fisher Investments Worldwide, molto scettico sul fatto che il prossimo decennio sarà per l’Italia un decennio d’oro: “Se questo dovrà essere un decennio d’oro, l’iniziativa è nelle mani degli italiani, nella volontà di rendere il nuovo decennio stabile, con risultati duraturi, generatore di profitti, orientato alla crescita, accogliente nei confronti del capitalismo e sostanzialmente privo di corruzione. Non è facile cercare di cambiare sé stessi, ma non è neanche impossibile. In ogni caso dipende da voi e dalla vostra interazione come comunità, non da Mario Draghi o dai finanziamenti europei”.
 
Ci sembra un allarme condivisibile. 

Vedi l’articolo completo: Il Sole 24 Ore del 21 ottobre 2021

VNZ News

Marco Vitale invitato dall’Ucid di Valle Camonica per parlare del “Sud”


Il 6 novembre 2021, presso l’eremo dei SS. Pietro e Paolo a Bienno (BS), Marco Vitale è stato invitato dall’Ucid di Valle Camonica per parlare del Mezzogiorno prendendo spunto dai contenuti del suo libro pubblicato a fine 2020 “Il Sud esiste - Cinquant’anni di impegno professionale nel Sud di un economista lombardo, riletti con gli occhi di oggi e di domani” (vedi Newsletter n. 9 di dicembre 2020).

Di seguito il link di youtube per poter vedere la registrazione dell’evento:

https://www.youtube.com/watch?v=-XX2VlQSB9Y

Con l’occasione segnaliamo anche il link con la registrazione dell’evento Ucid dello scorso 11 ottobre, cui ha partecipato Marco Vitale, presso Confindustria Brescia dal titolo “Cultura del Lavoro – Lavoro come Cultura” (vedi Newsletter n. 13 di settembre 2021):

https://www.ucidbrescia.org/il-mondo-che-cambia-e-che-e-cambiato/

Adesione di VNZ al progetto “Un vaccino per tutti”
 

VNZ ha aderito all’iniziativa “Un vaccino per tutti” promossa da Confindustria Brescia in accordo con CGIL, CISL e UIL provinciali.
L’obiettivo dell’iniziativa è di concorrere alla diffusione globale degli interventi vaccinali anti Covid-19 nei Paesi economicamente più fragili del mondo ed evitare che l’insorgenza di nuove varianti possa depotenziare i benefici della vaccinazione anche negli Stati che oggi sono riusciti a contenere la pandemia. Il progetto, inoltre, incentiva l’adesione alla campagna vaccinale tra le persone che lavorano nelle aziende e i loro familiari. 
 

Incontro su imprese familiari e quarto capitalismo all’Università Cattolica di Milano


Il 15 novembre 2021, presso la Cripta Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano, si è tenuto un incontro-dibattito sul tema “Imprese familiari e quarto capitalismo” organizzato congiuntamente da VNZ e dal Master in Competenze Filosofiche per le Decisioni Economiche, nell’ambito della partnership tra VNZ e l’Università Cattolica di Milano.

L’incontro, aperto da Massimo Marassi (Direttore del Master) per l’Università e da Stefano Zane per VNZ, è stato suddiviso in un primo momento dedicato ad una tavola rotonda tra Marco Vitale, Linda Gilli, Vera Negri Zamagni e Fulvio Coltorti, a cui è seguito un secondo momento dedicato alla proiezione del film di Giacomo Gatti “Il fattore umano, lo spirito del lavoro”.

VNZ sostiene il Master in Competenze Filosofiche per le Decisioni Economiche con una borsa di studio da quest’anno intitolata alla memoria di Monica Rossetti, per anni preziosa collaboratrice di VNZ e prematuramente scomparsa a febbraio 2021.

Convegno INAZ «Le imprese “di persone per le persone” nell'economia sostenibile»


Il 15 novembre 2021 Marco Vitale ha partecipato al convegno organizzato da Inaz “Le imprese “di persone per le persone” nell'economia sostenibile” insieme a Linda Gilli, Vera Negri Zamagni, Stefano Zamagni, Ludovica Busnach, Irene Falck e Massimiliano Marsiaj.

Il convegno ha affrontato come le imprese possano mettere al centro inclusività, bene comune, wellbeing sul lavoro, sostenibilità: tutti concetti di cui oggi si parla molto, nell'urgenza di adottare nuovi modelli di sviluppo nel mondo post-pandemia, ma che rinviano al paradigma dell'Economia Civile e vengono già adottati da tempo da tante imprese virtuose.

Nel corso del convegno è stato anche presentato il nuovo libro “Inaz, Innovazione Aziendale. Un’azienda di persone per le persone” a cura dell’autrice Vera Negri Zamagni con prefazione di Marco Vitale.

Da non perdere

The B Corp Handbook, Second Edition:
How You Can Use Business as a Force for Good


Ryan Honeyman e Tiffany Jana
Edizione Inglese 2019
Berrett-Koehler editori
Pag. 288 | 23,95 €


This book shows how using business as a force for good, not just pursuing short-term profits, can be better for consumers, employees, local communities, the environment, and your company's long-term bottom line" spiega Tony Hsieh, autore bestseller del New York Times di Delivering Happiness e CEO, Zappos.com, Inc.

Le B Corps sono un movimento globale di oltre 2.700 imprese in 60 paesi. Le B Corps sono state certificate per aver soddisfatto rigorosi standard di prestazioni sociali e ambientali, responsabilità e trasparenza. Questo libro è un’autorevole guida per il raggiungimento della certificazione B Corp.
I coautori Ryan Honeyman e la dott.ssa Tiffany Jana hanno parlato con i leader di oltre 200 B Corp di tutto il mondo per ottenere informazioni su come diventare una B Corp certificata, migliorare le proprie prestazioni sociali e ambientali e costruire un'economia più inclusiva. La seconda edizione è stata completamente rivista e aggiornata per includere un focus molto più forte su diversità, equità e inclusione (DEI). Questi cambiamenti sono importanti perché DEI (diversità, equità e inclusione) non può più essere una conversazione secondaria: deve essere un valore fondamentale per qualsiasi impresa.
Sebbene questo libro sia focalizzato sul movimento B Corp, qualsiasi impresa, indipendentemente dalle dimensioni, dal settore o dalla posizione, dovrebbe, a nostro avviso, utilizzare gli strumenti qui contenuti o quanto meno adottare comportamenti e politiche gestionali in linea con gli stessi.

Passione


Italia, 2010
Regia: John Turturro
Genere: storico, musicale, documentario
Durata: 90 minuti


Un viaggio musicale e antropologico dentro Napoli.
Con il film documentario Passione l'attore e regista italoamericano John Turturro svolge magnificamente il complesso compito di raccontare con calore e profondità la musica napoletana, fatta di mutuazioni continue tra tradizione e modernità, tra cultura autoctona e contaminazioni straniere.


 
Hanno collaborato a questo numero:
Nicola Boni, Lamberto Correggiari, Margherita Saldi, Luca Soressi,
Erika Veschini, Marco Vitale, Stefano Zane.

Progetto editoriale a cura di Luca Vitale e Associati
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